Capacità di intendere e volere e patteggiamento
Corte di cassazione - Sezione VI - Sentenza 2-5 aprile 2012 n. 13183 La massima: “ la manifestazione di volontà espressa dalla parte privata-imputato è atto negoziale di assoluta rilevanza incidente sul suo diritto di libertà che richiede piena consapevolezza rappresentativa e deliberativa degli effetti giuridici che l’espressione del consenso al patteggiamento della pena produce” . La pronuncia in questione trae spunto dalla vicenda di un imputato che, tratto a giudizio per evasione nelle forme del rito direttissimo ex art. 449 c.p.p. aveva formulato richiesta di patteggiamento ex art. 444 c.p.p. Il suo difensore proponeva ricorso per cassazione avverso la medesima decisione adducendo violazione degli artt. 85 e 88 c.p. e 70 c.p.p. poiché solo in un momento successivo aveva appreso di una pregressa (e permanente) situazione di incapacità di intendere e volere in cui versava l’imputato e della conseguente incapacità a partecipare coscientemente al processo.