Misure cautelari: termini di durata
Tizio è in regime di sorveglianza speciale con obbligo di permanenza presso l’abitazione familiare dalle ore 19,00 alle ore 8,00 di ogni giorno. In data 18.12.2013, a seguito di un tumultuoso litigio con il padre, alle ore 23,00 esce di casa violando le prescrizioni. I militari, recatisi presso il domicilio per il regolare controllo, ne constatano l’assenza. Trascorsi due giorni in cui Tizio si rende irreperibile, lo stesso si reca spontaneamente dai Carabinieri per costituirsi spiegando l’accaduto. Ai sensi del comma 3 dell’art. 75 D. Lgs. 159/2011, i Militari, pur non versando Tizio in una situazione di flagranza, procedono all’arresto. Il 19.12.2013 in sede di direttissima, optando per il rito abbreviato, viene condannato alla pena di anni 1 e mesi 6 di reclusione con applicazione della custodia cautelare in carcere. Nell’attesa della fissazione del giudizio di appello, trascorsi tre mesi dall’applicazione della misura coercitiva personale, l’imputato chiede al propri