Lesioni e comportamenti abitudinari
Cassazione sezione IV 09.02 –
21.06.2012 n. 24993
Tizio, in una pubblica via, parla con gli
amici gesticolando ampiamente.
Nel corso della discussione, muovendo il
braccio sinistro, colpisce involontariamente una passante, provocandole delle
lesioni al setto nasale.
Tratto a giudizio, Tizio viene inizialmente
assolto, motivando che l’abitudine del gesticolare durante una conversazione,
poiché generalizzata, non può addebitarsi a titolo di colpa.
Giunti in Cassazione, la Suprema Corte
statuisce che la diffusione generalizzata di un comportamento non rende lecita
la condotta poiché l’agire dell’uomo deve essere sempre informato al principio
del nemimen ledere.
Pertanto, il gesticolare durante una
conversazione, attività di per sé lecita, qualora per le modalità che la
caratterizzano ed il contesto in cui si manifesta violi le ordinarie regole di
diligenza e prudenza che accompagnano qualsiasi comportamento umano perde il
suo carattere di liceità.
Tizio quindi viene reputato responsabile del
delitto di lesioni personali colpose ex art.
590 c.p.
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